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Sito Natura Cascina Lai
L’area di Cascina Lai ospita un antico maceratoio per la canapa, di grandi dimensioni e dalla tipica forma a ferro di cavallo. Fino a pochi anni fa esso rappresentava una delle maggiori zone umide del SIC, importante per la riproduzione degli anfibi (fra cui il pelobate fosco) e per lo svernamento di alcuni uccelli migratori, attirati dal fitto canneto.
In seguito alle alluvioni del 1994 e del 2000 il canale che collegava la peschiera al vicino rio è stato distrutto per motivi di sicurezza e mai più ripristinato.
La buca di saggio a luglio 2008
Ciò ha provocato un rapido prosciugamento del bacino che ha quindi progressivamente perduto la sua impermeabilità: per molti anni esso non ha più mantenuto livelli idrici sufficienti alla riproduzione degli anfibi ed è andato incontro ad un processo di interramento, riempiendosi di sedimenti e vegetazione infestante.
Nella primavera del 2008, all'interno dell'ex-maceratoio, è stata effettuata una buca di saggio per verificare il grado di tenuta idrica del fondo del bacino.
La piccola pozza è stata successivamente allagata e quindi monitorata per tutta la stagione ed è stato possibile accertare in essa la riproduzione di raganelle e rane verdi (anche se non del pelobate), segno che l’area è tutt’ora frequentata dagli anfibi.
Nel resto del maceratoio, attualmente asciutto, il canneto residuo (cannuccia di palude e tifa) consente la presenza e la riproduzione di numerose specie di insetti e di uccelli, come ad esempio la sterpazzola ed il canapino. Nei boschi vicini nidificano inoltre l'averla piccola, il rigogolo, l'usignolo e la tortora selvatica.
A sud-est del maceratoio sono presenti i ruderi di Cascina Lai, che saranno oggetto di una ristrutturazione per realizzare il nuovo “Centro Studi sulla Biodiversità”. In vista dei futuri interventi di ripristino dell’area, sono state inoltre messe a dimora essenze arboree ed arbustive autoctone sulle sponde e nelle vicinanze del bacino.
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